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Indiana Inps e il quadrante del destino

Si chiama Indiana.
Indiana Inps.
Secondo me era il titolo perfetto per l’ultimo film (spero sia l’ultimo) della saga di Indiana Jones.
Premetto che ho amato tantissimo la trilogia classica e anche il quarto film non mi è dispiaciuto perché, con l’introduzione del giovane Henry jr. e il matrimonio fra Indiana e Marion, si chiudeva la storia.
Non c’era bisogno di andare avanti.
E invece no, l’idrovora Disney ha partorito un nuovo mostro.


Questo è il primo film dove non c’è né la mano di Spielberg, né quella di Lucas (anche se la Disney utilizza il marchio Lucasfilm) e si sente.
Il nuovo regista, James Mangold, non è all’altezza dei suoi predecessori e si adagia su una trama piatta, a tratti davvero imbarazzante.
Siamo nel 1969, un anno improbabile e vi dico subito perché.
Indiana Jones è un franchise nato nel 1981 con il primo film, che si è espanso poi in fumetti, libri, serie tv e videogiochi.
È un prodotto anni Ottanta che celebra un’epoca precisa, quella degli anni Trenta e Quaranta (con un salto nel 1957 per quanto riguarda il quarto film).
Ora, mi spiegate come si fa nel 2023 a ricreare un 1969 su delle basi simili?
Non tiene, anche perché dopo Indiana Jones il tema degli archeologi avventurieri a caccia di qualcosa è stato sdoganato ovunque, basti pensare giusto a Tomb Raider, National treasure, La mummia, The Librarians o Relic Hunter.


Oltre a non tenere il tema, abbiamo un Harrison Ford davvero messo male.
Ma dire messo male è un complimento!
Del grande Henry Jones Jr. che portava il nome di Indiana in onore del suo amato cane non è rimasto più niente.
A parte quella pallosissima mezz’ora flashback che apre il film, dove Indiana è realizzato in CGI e si vede lontano un miglio che è finto.
Il personaggio è decaduto in questo film, non risulta credibile, le sue intuizioni geniali si sono ridotte a meri finti colpi di scena che servono per trascinare una trama inconsistente.

Sprecato anche Mads Mikkelsen che interpreta un cattivo che non si percepisce come tale nemmeno nella parte finale del film e fa una morte davvero molto stupida.
Cattivo fra l’altro nazista, come se nel 1969 il nazismo fosse ancora al centro delle questioni politiche mondiali.
E c'è pure Antonio Banderas, che fa la comparsa a tempo perso.


Pessimo anche il personaggio di Helena, la figlioccia di Indiana, che sembra la brutta copia del personaggio di Mutt (Henry Jr. secondo, il figlio vero di Indiana) e che, manco a farlo apposta, è la donna woke!
Pantaloni, sigarette, aria da macho mancato, alcol e sputazzamenti vari, lei sa tutto, lei ha le palle al posto delle ovaie.
E ha anche un bambino che la segue come un fedele cagnolino, la cui presenza vale meno di zero nel film.
Che poi definire Teddy un bambino è da psicopatici, visto che ha già i baffi!
Shorty (il bambino cinese del Tempio maledetto) non li aveva ma, si sa, i tempi e gli steroidi sono cambiati.



Passiamo quindi al “pezzo forte” del film quando, usando il quadrante del destino, Indiana e gli altri finiscono dritti a Siracusa durante l’assedio condotto da Claudio Marcello, Publio Cornelio Lentulo e Tito Otacilio Crasso.
Si sa, gli americani conoscono la storia come un nudista l’uso delle mutande, e il risultato si vede. Indiana e gli altri dovevano arrivare a Siracusa per impedire la vittoria dei Romani.
Una scemata così grossa non si è mai vista, dico mai.
Logicamente la Storia non cambia, almeno questo ci è stato concesso.
Indiana, che vorrebbe restare a Siracusa, prende un pugno in faccia da Helena e tornano tutti a casa dove ci attende un lieto fine con tanto di riconciliazione con Marion.

Spero vivamente che Indiana Jones finisca qui.
Morto e sepolto.



5 commenti:

  1. Belle pellicole. Oggi leggendoti non andrei a vedere un Indiana Jones in sedia a rotelle.............. penso che il creatore di questo nuovo film non abbia nuovi pensieri di nuovi film ..............cerca di incassare solo qualche soldino, con i romantici di Harrison Ford.
    Che tristezza.

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    1. Ciao Giovanni, hai detto bene.
      Io resto a vecchio Indiana che per me è il migliore.
      Buona domenica!

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  2. Felicissima di essermi fermata al minuto 10 di questo film perché non riuscivo ad andare avanti!
    Avrei preferito qualcosa di diverso, perché per esempio non il figlio?
    Ti abbraccio.

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    1. Scusa Francesca, già il figlio è venuto fuori. Forse fai riferimento al figlio del figlio(nipote) di Indiana Jones.

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