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Sound of Freedom, il film che va visto

Ci sono film degni di essere visti.
Film che ti colpiscono come una sferzata, che ti costringono a riflettere e tenere gli occhi bene aperti.
Film scomodi, che impiegano anni di fatiche per raggiungere il pubblico.
Sound of Freedom (Il canto della libertà) è uno di questi.


Diretto da Alejandro Monteverde, il film è stato prodotto da Jim Caviezel (che interpreta il protagonista) e Mel Gibson.
È uscito nel circuito streaming solo nel 2023 anche se era stato già girato da ben cinque anni.
Il motivo?
Tratta un argomento scomodo, la pedofilia e il commercio di esseri umani ripercorrendo la vera storia dell’agente federale Timothy Ballard che con il suo coraggio è riuscito a salvare più di cento bambini e a far arrestare un sacco di str***i criminali coinvolti nel giro della pedofilia, riuscendo a far approvare una legge che obbliga il governo americano a collaborare con gli altri governi per la risoluzione di tutti i crimini riguardanti i bambini.

La vera forza della pellicola, tuttavia, non sta in Tim Ballard.
È insita nei piccoli protagonisti, Rocio e Miguel, una sorellina e un fratellino che lotteranno con le unghie e con i denti per sopravvivere, fino a quando Tim riuscirà a salvarli.
Mentre la pellicola affronta con lucidità il perverso meccanismo che ruota attorno al commercio dei bambini, lo spettatore segue con il cuore in gola la storia di queste piccole vittime e spera per loro.

Ho seguito il film con sentimenti altalenanti.
Da una parte lo schifo e la rabbia verso i pedofili e i commercianti di bambini.
Dall’altra la tenerezza e la compassione verso le piccole vittime e anche una forte empatia con Tim Ballard, che alla fine ha dovuto licenziarsi e lavorare insieme a un uomo chiamato il Vampiro (un ex contabile del cartello della droga) che ha fatto anche egli del salvare i bambini la sua missione di vita.

E sapete cosa mi ha colpito più di tutto?
Il finale, dove si dice che oggi ci sono più schiavi di quanti ce ne siano mai stati anche quando persino un abominio come la schiavitù era considerata lecita.
Il sapere che questo film è rimasto fermo cinque anni, che la Disney ha tentato miriadi di volte di boicottarlo e che quando è uscito molti paesi hanno cercato (Italia inclusa) di non renderlo disponibile alla visione.
Sapete perché?
Perché gli Stati Uniti in primis ma anche moltissimi paesi del mondo, compreso il nostro, basano una bella fetta dell’economia nascosta sul mercato di schiavi sessuali, specialmente i minorenni.
Questo film, che è una denuncia, è considerato scomodo perché sputtana questo orrendo traffico.

Cosa posso dirvi?
Io nulla, affido la chiusura del video a Jim Caviezel.
Ascoltatelo, riflettete e fate girare questo film.
Fatelo per tutti quei bambini che dovrebbero avere una famiglia che li ama, essere felici e non venire sfruttati come bestie da macello.

2 commenti:

  1. L'ho atteso e visto, come è accaduto per Il caso Spotlight e il documentario Maxima culpa.
    La tratta dei bambini e degli esseri umani, come quella degli organi, è una piaga di fronte alla quale i paesi "civilizzati" (USA in testa, è di questi giorni per fortuna l'arresto di Hunter Biden) se ne fregano perché gli fa comodo, perché sono i primi a volere questo mercato allucinante.
    Tutta la mia stima a Mel Gibson, Jim Caviezel e ogni persona che si batte per fermare questa piaga lacerante.
    Ti abbraccio.

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  2. Io l'ho visto quando era uscito qui negli USA ma a fatica e non è difficile immaginare il motivo.
    Biden (che non è il mio Presidente) è l'esempio più terrificante di ciò che l'America non deve essere.
    Possiamo fare di meglio, e basta con questo orrendo traffico di bambini.
    Ciao bella!

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