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A Christmas number one: i miracoli non esistono, ma possiamo farli noi

I miracoli non esistono, ma a volte si possono creare.
È questo il significato del film A Christmas number one, prodotto da Sky.



La storia è in parte inventata e in parte no, ora vi spiegherò perché.
Voi sapete cos’è la Christmas number one? È la migliore canzone di Natale, ci sono artisti che ogni anno si sfidano per raggiungere la cima della vetta e conquistare i cuori degli ascoltatori (e io dico grazie, perché adoro il Natale!).
Il primo tema del film è proprio questo: Meg, brillante produttrice musicale, lascia New York per raggiungere Londra e aiutare una boyband sull’orlo del baratro a riconquistare il pubblico, ma nella capitale inglese si scontrerà con Blake, bassista di una band heavy metal che su spinta della nipote Nina ha scritto una splendida canzone di Natale.
Ma il film non finisce qui, anzi siamo ben lontani dal suo vero cuore.
L’argomento è infatti un altro: l’amore.
L’amore per noi stessi, per gli altri, per gli amici, per la famiglia, per la vita.


E questo ce lo insegna Nina, la giovanissima nipote di Blake che scopre di avere un tumore incurabile.
Parallela alla narrazione che riguarda Blake, Meg e la loro storia (musicale e non), vediamo Nina con le sue madri e con i piccoli pazienti del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Londra.

Ora, se pensate che sia un film edulcorato, vi sbagliate di grosso.
In questo film non c’è niente che vada per il verso giusto.
Meg si renderà conto che il suo lavoro va contro la sua etica, perciò lo lascerà per iniziare un’attività in proprio, e la sua storia con Blake non decollerà.
La famosa canzone, Christmas morning, sarà utilizzata per fare soldi e non per beneficenza.
E infine Nina e i suoi amici ricoverati perderanno la loro battaglia contro il cancro.



Bello schifo, direte voi.
Perché, la vita non è questo?
Non è certo rose e fiori, ma anche dalle cose più brutte possiamo trarre del bello.
Ed è questo che ci insegna Nina, che con la sua proposta di creare una Christmas number one muove i monti e le montagne e riesce, alla fine, a far avere una cospicua somma all’ospedale in cui è ricoverata.
È questo che ci insegnano Meg e Blake che, a un anno dalla fine di una storia mai iniziata, sapranno rialzarsi in piedi e aprire i loro cuori all’amore.
È questo che ci insegna il Natale: a vedere l’amore, a celebrare la vita, a essere davvero noi stessi.

Se volete sapere la mia, guardate e riguardate questo film!

3 commenti:

  1. Prima di commentare il post ho voluto vedere il film su Sky e ti ringrazio, perché p stato commovente e bellissimo.
    Penso che Sky abbia realizzato una pellicola stupenda e spero tanto che le cure contro il cancro possano fare enormi passi avanti in breve tempo, perché troppe persone ancora oggi vivono appese a un filo.
    Ottima recensione, ti auguro buone feste.

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  2. Buonissime feste e grazie per avermi segnalato il film.
    Vedo subito di recuperarlo con Sky Cinema!

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