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Arrow: il clone verde di Batman

Veste di verde, tira frecce.
Non è Robin Hood ma è Oliver Queen in arte Arrow, nato come eroe della casa DC Comics e diventato protagonista della serie omonima.
La serie non c’entra una patacca col fumetto, perciò non preoccupatevi se non lo conoscete.
Come accade anche con la Marvel, pure la DC si sta impegnando a rivedere in chiave contemporanea molte delle sue storie con risultati (ormai lo sapete) discutibili.
Volete sapere cosa ne penso io?
Risposte possibili: sì, no, non me ne frega niente.
In ogni caso leggete e lo scoprirete!



STAGIONE 1

Oliver torna a casa, dopo cinque anni trascorsi sull’isola di Lian Yu (che in cinese vuol dire Purgatorio).
Da giovane rampollo miliardario straviziato (ci avete fatto caso che a parte Spiderman, Deadpool e altri pochi, gli eroi sono tutti strapieni di soldi e mai sfigati con nemmeno due dollari in tasca?) è diventato un uomo maturo, che vuole espiare le colpe del padre Robert reo di aver mandato in vacca, insieme a una cricca di miliardari, mezza Starling City.
Per farlo decide di vestire i panni del Giustiziere di notte, mentre di giorno continua la vita del miliardario (non so, sento attinenze con Gotham City ma forse è solo un’idea).



Nel frattempo deve sistemare le cose con la madre Moira, la sorella Thea, l’ex fidanzata Laurel e l’amico Tommy.
Buona la partenza, interessanti i personaggi.
La situazione è complicata sia dal punto di vista dell’eroe che ancora non è del tutto pronto per capire la portata della sua missione, sia dal punto di vista dei rapporti.
Eh già perché Oliver, mentre stava con Laurel, se la faceva pure con la sorella di lei, Sarah, ma intanto Laurel aveva una tresca con Tommy... sì, dai, roba tipo “e tu, e noi, e lei/lui fra noi...”.
Prima impressione: mi è piaciuta, salvo che le spiegazioni tanto attese non sono ancora arrivate. Ci sono molti flashback da cui si evince ogni tanto qualcosina, ma niente di davvero rilevante.
Oliver è un po’ troppo sopra le righe, secondo me gli manca l’umiltà di Batman e anche la furbizia di capire che prima di gettarsi a capofitto contro un nemico (qui rappresentato da Malcom, il padre di Tommy) dovrebbe forse rifletterci sopra e prendere le misure.



STAGIONI 2, 3, 4

Se c’era qualcosa di interessante in Arrow, si è perso.
Ho già detto che è un clone di Batman? Sì.
Bene, qui ne ho avuto la certezza al 100% con l’arrivo di Ra’s Al Ghul in persona, insieme ai suoi figli Dusan, Nyssa, Talia e alla Lega degli Assassini.
Ra’s vuole che Oliver diventi il suo erede... peccato che fosse Bruce. Gli autori si sono dimenticati di questo particolare?
E poi abbiamo il ritorno dei morti.



Sarah, il Conte (che nella prima stagione era uno spacciatore di droga divenuto un mezzo vegetale su una sedia a rotelle dopo una super overdose), Wilson (uno degli amici che Oliver aveva incontrato sull’isola di Lian Yu ma che poi tanto amico non si rivela, sempre per questioni di patacca) e un altro fottio di gente fra cui Malcom Merlyn.
Malcom scopre che Thea è sua figlia e ricatta Moira, che qui viene uccisa ma che tanto tornerà in vita pure lei. 
Thea, scoperta la verità, se ne andrà via col padre e poi ritorna per fare la super eroina (l'avrete mai detto?.
Roy, il ragazzo di Thea, sparisce nei meandri dei personaggi che non si sa se e quando torneranno. 
E poi abbiamo un crossover con Barry Allen alias Flash.
E c’è anche Felicity che se nel fumetto è un hacker formidabile, diventa la moglie di Oliver e gli dà due figli (William e Miah), qui non diventa sua moglie e Oliver non riconosce Miah, salvo riconoscere William che è nato da una notte di sesso con una certa Samantha.
E bravo Oliver, dimostri che gli uomini quando vogliono sono proprio str***i.
Come sempre, ci sono troppi flashback che non portano a niente e anche troppo soprannaturale che stona del tutto con l’idea iniziale della serie.



E qui ho mollato.
Non ce l’ho fatta ad andare avanti, la serie non mi piaceva proprio più.
Pesante, piena di momenti inconcludenti, troppi personaggi, troppi cliché.
Perché gli autori non hanno creato qualcosa di originale?
Non si poteva basare sul fatto che Oliver dovesse sconfiggere Malcom Merlyn senza tirare in ballo riferimenti a Batman (senza Batman, ovviamente), senza soprannaturale e senza crossover con serie come Flash che ha pure fatto ascolti migliori di Arrow?
Che senso ha avuto paludare questa serie in otto stagioni, quando ne bastavano due, al massimo tre, per chiudere tutto bene?



2 commenti:

  1. Non ho visto la serie proprio perché amo Batman, quindi l'idea di vedere una specia di clone di Bruce Wayne non mi interessava.
    Ho anche letto altre recensioni nel web, in effetti Arrow è stata una serie altalenante e non tutti l'hanno gradita.
    Ti abbraccio.

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  2. Io ho mollato prima di te, alla terza stagione.
    Ma perché fare Oliver uguale spiccicato a Bruce Wayne?
    Non ha senso!!!
    Ciao!

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