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Good Omens, la mia piccola perla di gioia!

Ci sono quelle serie che finisci di vedere e dici: peccato, perché è già finita!
Ecco, dopo una palude di innumerevoli delusioni, finalmente mi imbatto nella mia piccola perla di gioia ovvero Good Omens.
Tratta dal romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman, la serie racconta le avventure del demone Crowley e dell’angelo Aziraphale che vogliono impedire a tutti i costi l’avvento dell’Anticristo e l’Apocalisse.



Parto con una piccola ma utile considerazione: la serie non riesce, anche se è un prodotto eccezionale, a coprire ogni singolo dettaglio del romanzo perché Pratchett e Gaiman sono un po’ dispersivi come Stephen King, per loro ogni microscopico dettaglio merita almeno venti pagine di capitolo.
Perciò se volete farvi un’idea a tutto tondo della storia leggete il libro e guardate anche la serie, di cui ora vi dirò cosa ne penso.



GRAZIE AL CIELO SI SCREMA

Ebbene sì.
Il romanzo è bello, indubbiamente, ma posso dire che spesso e volentieri si perde in autentiche quisquilie o se vogliamo essere più schietti in vere e proprie ca**ate.
Ci sono già, oltre a Crowley e Aziraphale, qualcosa come decine di personaggi secondari fra Adam il futuro Anticristo, i suoi amici, angeli, demoni, la strega Agnes, la sua pronipote, i cacciatori di streghe, le suore sataniche, i cavalieri dell’Apocalisse e via dicendo.
Non ci si può perdere in mille mila sottostorie con sottotesti, per poi tralasciare cose importanti come, per esempio, il consolidamento della storia fra i due protagonisti che in teoria dovrebbero odiarsi a morte.
Meglio aver dato un bel taglio, tolto via il superfluo e aver anche creato un background storico dove Crowley e Aziraphale ci vengono mostrati nelle varie epoche storiche e si salvano le ali a vicenda: in questo modo è tutto più semplice e chiaro.


INNOVAZIONE

Il punto di forza principale della serie è l’innovazione.
Non è la prima volta che viene realizzata un’opera sull’Apocalisse, ma è di sicuro la prima volta che un angelo e un demone vogliono salvare il mondo... semplicemente perché a loro il nostro mondo piace!
È stupendo vedere come Crowley e Aziraphale adorino la nostra Terra e chi la abita con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
Crowley per esempio adora le auto d’epoca, la tecnologia, la musica anni 80 (specialmente quella dei Queen!), le piante (anche se poi con loro ha un rapporto un po’ controverso), il cinema horror.
Aziraphale adora i libri, ama bere il tè e ascoltare la musica classica, ama i ristoranti un po’ retrò, il buon cibo e non disdegna le passeggiate nel parco.
E Adam, l’Anticristo?
Adam è un bambino eccezionale ma non nel senso malvagio che pensate voi: è l’esempio che se ben educato e cresciuto con amore, persino il figlio del Diavolo può spiazzare.
Altra novità che mi è piaciuta molto: l’introduzione di Inquinamento come nuovo Cavaliere dell’Apocalisse, al quale Pestilenza ha ceduto il posto.
Direi che fa un po’ riflettere, non credete?


IL TOCCO BRITISH

Michael Sheen (io lo adoro!) e David Tennant (idem) sono Brits.
E si vede, grazie al cielo si vede!
La loro classe, l’espressività recitativa che esce fuori dal teatro, quell’aplomb e quell’ironia un po’ noir che danno ai loro personaggi trasforma la serie in un insieme di battute, sguardi, frecciatine e colpi di scena che tengono viva l’attenzione dello spettatore senza mai farlo annoiare.


LA FAVOLA

Raccontare favole sembra semplice ma non lo è.
Il bello di questa serie, come per il romanzo, è il fatto che tutto quanto sembra un’enorme, caotica, divertente favola per grandi.
Una fiaba sopra le righe che fa riflettere, un gioiellino scanzonato dal quale si fa fatica a staccarsi.


L’AMORE

Ed ecco qui l’ultimo tassello.
Cosa salva tutti quanti noi dal caos, dall’Apocalisse, dall’oscurità?
L’amore, la luce del mondo.
E di amore qui ce n’è quanto vogliamo.
C’è l’amore fra Crowley e Aziraphale, che si amano al punto da mettersi persino contro i rispettivi regni pur di stare insieme nel mondo sgangherato che entrambi adorano.
C’è l’amore dei genitori adottivi di Adam per il figlio, un amore capace di abbattere ogni barriera. C’è l’amore di Adam per i suoi genitori e i suoi amici, che lo spinge a fare la scelta giusta.
E c’è l’amore di Agnes la strega, che prima di farsi bruciare viva sul rogo scrive un arzigogolato libro di profezie con la certezza che un giorno qualcuno salverà il mondo dalla fine.
Proprio come dicevano i Beatles: love is all you need.

Metterei la firma per avere un’altra serie così!



2 commenti:

  1. Ciao!
    Mi chiamo Lucrezia, anche io amo molto le serie tv :-)
    Good Omens personalmente l'ho adorata, gli attori sono stati superlativi e il tocco ironico alla regia non mi ha fatto sentire la mancanza del libro.
    Ottima la tua riflessione finale: è l'amore il centro di tutto!
    A presto.

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  2. Ho adorato questa serie!
    È vero, nel libro c'è di più, ma lo stile di Gaiman si è sentito tutto.
    Adoro le schermaglie fra Crowley e Azra, belle dalla prima all'ultima.
    Ti abbraccio.

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