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Gotham, l'insulto finale

Non posso farci niente, il mio destino dice che rimarrò sempre fregata dalle aspettative.
Prendo atto e procedo con la recensione della serie tv Gotham, di Bruno Heller e un’altra lunga sfilza di produttori.
Ho voluto vederla perché Batman è uno dei miei supereroi preferiti, assieme a Wonder Woman e Spiderman (quello dei fumetti e della trilogia di Sam Raimi) ed ero molto attirata dal fatto che avessero creato una serie prequel.
E qui iniziano le dolenti note.


Cerchiamo però di capire cos’è un prequel.
Per prequel si intente una narrazione antecedente la storia già narrata.
Esempio classico: lo Hobbit è il prequel de Il Signore degli Anelli. Tutto quello che viene narrato nel primo libro lo ritroviamo, con flashback, personaggi o riferimenti, nel libro successivo.
Vale anche per i film.
Il problema, non indifferente, del prequel è come creare la storia.
Bisogna avere una chiara idea dell’ordine temporale, dei personaggi che possono o non possono essere presenti nella linea temporale, di eventuali buchi narrativi da colmare e via dicendo.
Se questa analisi non viene fatta, il prequel diventa un disastro.
Ed è il caso di Gotham che io non definirei nemmeno un prequel ma una fanfiction fatta a serie tv.
L’idea è quella di costruire una Gotham dura, cupa, profonda come quella della trilogia di Nolan: il risultato è che poi i personaggi vengono giocati malissimo, come conigli tirati fuori da un cilindro malmesso, e alla fine ti sembra di vedere la brutta copia di un fumetto messo in onda.



La ragione numero uno è la chiave di tutto: come si fa a concepire Gotham senza Batman?
Gli autori non hanno saputo risolvere il problema: anziché andare direttamente a quando Bruce non c’era (per esempio si poteva fare una serie raccontando di come l’amicizia tra Carmine Falcone e Thomas Wayne si è spezzata e si è arrivato all’omicidio di Thomas e Martha), è stata creata una serie dove Bruce è un ragazzino ma non è ancora Batman e quindi c’è un vuoto esistenziale.
Il vuoto viene riempito da Jim Gordon e fin qui andava bene, salvo che il Jim della serie non è lo stesso dei fumetti o dei film.
Questo Jim è troppo impulsivo, spesso confonde le sue priorità e soprattutto chiede aiuto al Pinguino.



Già, lui, il Pinguino.
Perché in questa serie ci sono quasi tutti i cattivi d’eccellenza che troveremo anni dopo, quando Batman è già entrato in scena: il Pinguino, l’Enigmista, Catwoman, Poison Ivy, il Joker, Mister Freeze, Ra’s Al Ghul, lo Spaventapasseri, il Cappellaio Matto...
Immaginate un Batman ormai pronto ad entrare in azione, un giovane uomo adulto, alle prese con questi cattivi: cosa potrà mai fare?
Chiamerà Catwoman e Poison Ivy, le uniche ad avere più o meno la sua età, e andranno insieme a trovarli ad Arkham che ormai è diventata una casa di riposo per criminali anziani.
Gli porteranno le caramelle e gli leggeranno un libro.

Gli unici tre cattivi che potevano già essere presenti nella serie, ovvero Carmine Falcone, il giovane Joker e la giovane Harley Quinn ancora nei panni della studentessa di Medicina, sono...
Eh, che dire...
Allora, Falcone si è improvvisamente redento e se n’è andato in pensione, salvo poi tornare per due puntate e venire ucciso dalla figlia.
Il Joker fa schifo. Non è Arthur Flack, non è il Joker di Nolan, non è Jared Leto, non è Jack Nicholson.
È la brutta di copia di un noto clown che dal 1950 ha fatto odiare tutta la categoria.
Proprio così: stesso sorriso, stesso cambio di voce, persino movenze simili.
Harley invece non esiste, punto e basta.



In questa serie se ne vedono così tante, e tutte assurde, che fare un elenco delle schifezze diventa pure difficile.
Abbiamo il bellissimo personaggio di Fish Mooney, una cattiva da dieci e lode, che però va incontro a una fine non degna del suo personaggio.
C’è il dottor Grant che si diverte a fare l’emulo del dottor Frankenstein e resuscita decine di criminali dementi mescolando il loro dna con quello degli animali in una sorta di Jurassic Park 3.0.
Che dire di Theo Galavan del sacro ordine dei Dumas (come lo scrittore) che ci riporta a una faida settecentesca mai esistita tra le cinque famiglie più potenti di Gotham?
E dei Cavalieri del sacro ordine, che sono al suo servizio e sembrano l’Ezio Auditore de noantri?
Che poi, tanto per ricalcare altri film (e chi sa intendere, intenda), Theo aveva anche Tabitha la sorella carnale e pure Silver la nipotina in stile Sassaroli.
Se è per questo c’è anche la corte dei Gufi, una banda di criminali straricchi che tramano per ripulire Gotham da ogni cosa e ricostruire la città da zero.
Quando ho sentito la Corte dei Gufi, per un attimo mi sono immaginata di vedere Harry Potter e Voldemort: almeno avrei avuto un po’ di divertimento!

Ma c’è di più.
A un certo punto, sempre per opera del dottor Grant, arrivano i cugini brutti degli X-Men e anche i cloni.
Non quelli della pecora Dolly ma quelli di Jim Gordon e di Bruce Wayne.
La voglia di mollare la serie, a questo punto, era tanta ma per una sorta di masochismo ho voluto proseguire per vedere come andava a finire.
Così mi sono impantanata nel circolo dei risorti e non per mano del dottor Grant.
Un altro medico fuori di testa si mette a resuscitare tutti i criminali defunti di Gotham, fra cui anche la brutta copia del Joker.
E nel mezzo ci passa la madre di Catwoman (ma quando mai!!!) e il clone di Bruce che soppianta l’originale.
Poi arriviamo al virus che tira fuori il lato oscuro di chi rimane infetto e lo trasforma in una letale creatura, il tutto mentre Bruce si trova faccia a faccia col famoso Ra’s che gli dice di essere destinato a diventare il Cavaliere Oscuro.
Questo mi ha dato fastidio più di tutte le ca**ate che sono già state create.
In questa serie Bruce Wayne non vale niente. Già come personaggio è difficile da digerire visto che la performance dell’attore David Mazouz non rende bene, perché sembra un bambino testardo e capriccioso che pensa solo a se stesso, ma il fatto che Bruce non decida nulla della sua vita è ridicolo.
Se Bruce Wayne non sceglie di diventare Batman, che senso ha questa serie?
Salto la quarta e la quinta stagione, perché sono l’apoteosi dell’insulto per i veri fan di Batman.
Iniziamo con un Bruce alcolizzato, che arriva a emanciparsi da Alfred e lo tratta di nuovo malissimo, andiamo avanti con un serial killer con la maschera da maiale che è al servizio di Sofia Falcone che diventa la regina di Gotham ammazzando il padre Carmine e facendo le scarpe al Pinguino, prima di venire giustiziata da Lee che ha una breve storia con l’Enigmista prima di tornare con Gordon.
Nel frattempo Barbara in un delirio di onnipotenza diventa la nuova Testa del Demone e inizia a distruggere Gotham che si riprenderà solo al termine della quinta e ultima stagione, in un delirio unico dove tutti saranno amici e nemici di tutti, dove Bruce partirà per dieci anni (andando dove? Al tempio di Ra’s che è bello e morto, ma gli autori lo hanno dimenticato!) e tornerà nei panni di Batman.
Peccato che nella serie tutti, anche i semafori, sapevano già che lui faceva il giustiziere.
E allora dov’è il mistero?



È inutile giustificarsi dicendo che le stagioni sono fatte basandosi sui numeri speciali dei fumetti dedicati al Cavaliere Oscuro, le trame sono lo stesso sviluppate male e non c’è rispetto per gli amanti della serie, non c’è coerenza.

Chiudo facendo una considerazione su Jim Gordon che doveva essere il protagonista della serie, dal momento che Bruce valeva come un due di picche: dove diavolo è finito l’integerrimo commissario che purgava il distretto di polizia di Gotham, quello che non corrompevi in nessun modo?
Boh, forse alle ortiche.
Jim qui è corrotto, chiede favori a Fish Mooney, a Carmine Falcone, al Pinguino, gioca fuori dalle righe, è integerrimo come un mango e alla fine, non si sa bene come, sposa quella paranoica psicopatica di Lee che nella serie voleva ucciderlo a più riprese e diventa lo stesso commissario del GCPD.
Del GCPD, non della GCPD, perché GCPD sta per Distretto di Polizia della città di Gotham.
Un minimo di amore per la grammatica, per carità, almeno questo che già la serie fa pena!



4 commenti:

  1. Felicissima di aver trovato per caso il tuo blog, mi ha attirato la canzone di The greates showman che citi nel banner!
    Io Gotham mi sonos forzata di finirla perché mi piaceva il personaggio di Barbara e volevo scoprire che fine faceva, per il resto voto 0 totale.
    Non ha niente a che fare coi fumetti e il film.

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  2. Io salverei Oswald, l'attore è stato fenomenale nell'interpretarlo, e anche Fish Mooney.
    Per il resto ti cito Knam: NCS, non ci siamo.
    Ti abbraccio.

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  3. Ciao, nuova iscritta!
    Non ho mai visto questa serie, perciò non ho molto da dire.
    Mi piace molto invece la serie nuova, quella con Misha Collins, Gotham Knights: è un sequel molto originale e aspetto di poterlo vedere!

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  4. Forse sono l'unico essere umano che non ha visto questa serie ma dai giudizi che leggo in giro mi sa che non ho poi fatto così male.
    Buona domenica!

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