Che cosa succederebbe se gli uomini scegliessero un androide come compagno per la vita?
Quello che accade nel film Companion, di Drew Hancock.
Siamo in un futuro non molto lontano dal nostro, già soggiogato dalla sempre più presente AI, e le persone incapaci di sviluppare relazioni sane con altre persone scelgono degli androidi con cui passare la vita.
Li attivano, si fanno riconoscere come unico amore della loro vita e ne diventano gli unici padroni. E, ovviamente, gli androidi non lo sanno perché la ditta che li ha creati fa credere loro di essere delle persone normalissime.
Questa è la storia di Iris, la protagonista.
Il film si apre subito con una dichiarazione che svela il finale: per Iris i due giorni più belli della sua vita sono quando ha conosciuto Josh, il suo umano, e quando l’ha ucciso.
Niente sorprese, dunque, ma è interessante scoprire come si dipana la storia.
Dico solo questo, per non fare spoiler: in una villa sperduta nel mezzo del nulla, con annesso lago e bosco dove perdersi o venire inseguiti, ci sono quattro persone, due androidi di cui uno (Iris) da usare come capro espiatorio e un sacco di soldi appartenenti al padrone di casa, ignaro del fatto che gli “amici” lo vogliono “più orizzontalmente che verticalmente” (cit. Cetto La Qualunque).
Ma non è, in realtà, questo il fulcro del film.
I fulcri sono due.
Il primo riguarda il rapporto uomo-macchina in un bellissimo richiamo stile Terminator: non è stato Skynet e prendere coscienza di sé, ma gliel’ha fatta prendere il suo creatore.
Qui è lo stesso: non sono gli androidi a fare del male, sono i padroni che glielo ordinano. E se l’androide non vuole, ecco che prende coscienza di sé e, giustamente, si ribella.
Il secondo tema importante è il rapporto uomo-donna.
E qui c’è una denuncia che ho apprezzato moltissimo: un regista uomo non si fa problemi a mostrare il lato violento di certi “maschi” che pensano che l’unico tipo di rapporto “sano” con una donna sia la violenza.
Infatti Josh soggioga Iris con un’intelligenza minima, la violenta, la maltratta, la picchia, cerca di farla ammazzare e quando fallisce nel suo tentativo, le ordina di suicidarsi.
Un esempio più che perfetto del terribile fenomeno del femminicidio che continua a dilagare in tutto il mondo.
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