Alla fine un estremo porta a un altro estremo, un po’ come succede nelle equazioni.
Mi è capitato l’altro giorno, mentre ero in libreria, di imbattermi in un tizio che ha commentato il libro che stavo guardando (Chiamami col tuo nome, di André Aciman) dicendo: eh ma che palle tutte queste storie gay. Non sarebbe più originale scrivere un romanzo con un uomo e una donna?
Mi è capitato l’altro giorno, mentre ero in libreria, di imbattermi in un tizio che ha commentato il libro che stavo guardando (Chiamami col tuo nome, di André Aciman) dicendo: eh ma che palle tutte queste storie gay. Non sarebbe più originale scrivere un romanzo con un uomo e una donna?
Al che ho risposto: sarebbe più originale scrivere una storia fra una giraffa e un barattolo di caffè, non crede?
Ecco, commenti come quello del “geniaccio” della libreria ne girano ovunque e non solo in campo letterario ma anche in quello del teatro, del cinema e della musica.
E non mi piace.
Il woke non è il mondo lgbt, è un atteggiamento dogmatico intollerante, discriminatorio e censorio che vuole imporre un’idea sbagliata delle cose.
Lgbt è una definizione che cerca di inglobare lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (che hanno completato la transizione) per definirli “diversi dagli eterosessuali”.
Partiamo da un concetto: siamo tutti gli uni diversi dagli altri, perché per fortuna non siamo cloni e quindi, come potete immaginare, tutte le altre etichette non mi piacciono.
Insomma, non è certo mio interesse conoscere una persona in base ai suoi gusti sessuali!
Detto questo, torniamo al problema degli estremi. Come non mi piace il woke, non mi piace nemmeno l’eterosessimo.
Sono, appunto, estremi che impongono idee sbagliate.
Parliamo di cinema, per esempio: che senso avrebbe un film come Philadelphia, se i protagonisti non fossero stati gay?
Nessuno, perché la storia vera da cui è tratta il film parlava proprio di un omosessuale malato di Aids.
E di esempi così ce ne sarebbero a migliaia, da una parte e dall’altra.
Basta con questi estremi: ci sono storie con uomini e donne, con donne e donne, con uomini e uomini.
E anche storie bellissime con animaletti buffi (Pets, dovete vederlo!), alieni, mostri strambi e chi più ne ha più ne metta.
L’importante è che una storia venga bene e abbia un messaggio positivo da dare.
Così, almeno, è come la vedo io.
Ecco, commenti come quello del “geniaccio” della libreria ne girano ovunque e non solo in campo letterario ma anche in quello del teatro, del cinema e della musica.
E non mi piace.
Il woke non è il mondo lgbt, è un atteggiamento dogmatico intollerante, discriminatorio e censorio che vuole imporre un’idea sbagliata delle cose.
Lgbt è una definizione che cerca di inglobare lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (che hanno completato la transizione) per definirli “diversi dagli eterosessuali”.
Partiamo da un concetto: siamo tutti gli uni diversi dagli altri, perché per fortuna non siamo cloni e quindi, come potete immaginare, tutte le altre etichette non mi piacciono.
Insomma, non è certo mio interesse conoscere una persona in base ai suoi gusti sessuali!
Detto questo, torniamo al problema degli estremi. Come non mi piace il woke, non mi piace nemmeno l’eterosessimo.
Sono, appunto, estremi che impongono idee sbagliate.
Parliamo di cinema, per esempio: che senso avrebbe un film come Philadelphia, se i protagonisti non fossero stati gay?
Nessuno, perché la storia vera da cui è tratta il film parlava proprio di un omosessuale malato di Aids.
E di esempi così ce ne sarebbero a migliaia, da una parte e dall’altra.
Basta con questi estremi: ci sono storie con uomini e donne, con donne e donne, con uomini e uomini.
E anche storie bellissime con animaletti buffi (Pets, dovete vederlo!), alieni, mostri strambi e chi più ne ha più ne metta.
L’importante è che una storia venga bene e abbia un messaggio positivo da dare.
Così, almeno, è come la vedo io.
Ogni modo di concepire il il sesso, non è mai criticabile da altro modo di sentire il sesso.
RispondiEliminaDopo tutto per chiunque è un piacere, dunque tra l'uno è altro modo c'è una cosa in comune .............. il piacere di quel tipo di sentire il propio modo del sesso.
Io sono certo, che l'essere umano davanti al propio specchio (bleffa) con se stesso sul propio sentire sul suo stesso sesso. Sappiamo tutti che si vive del sesso tramite un sentimento o modo di sentire. Quel che conta di tutto questo è il piacere che da il sesso
RispondiEliminaCredo che farò un post su questa scia.
Ciao Giovanni, il problema è che non stavo parlando di sesso.
EliminaIo parlavo di ideologie (quindi di per sé qualcosa di sbagliato) usate per manipolare (in questo caso) il cinema ma l'arte più in generale.
Il fatto che il commento del tipo riguardasse i gay era perché il libro che stavo guardando era un libro con protagonisti gay, ma la questione è differente.
Potevo per esempio dire che nella nuova serie di Harry Potter il prof. Piton sarà negro e questo è inaccettabile perché è un'altra imposizione ideologica.
Il sesso qui è l'ultima delle questioni, si parla di ideologie sbagliate.
Buona Pasquetta.
Capisco ora il senso del post.
RispondiEliminaPropio nel tuo blog ho usato un detto che uso spesso: il mondo è bello perchè è vario perchè io personalmente ne sono convinto. Esistono delle persone che lo stesso tuo motivo lo vivano diversamente, è credono di essere dalla parte giusta. E' qui che sbagliano(non ammettano altro modo di sentire un problema(qual'ora sia un problema.)
Mi auguro tu abbia trascorso una buona e serena Santa Pasqua.
Un sorriso