Cinetelevisionando :   Film  -  Serie TV  -  L'angolo della tumefazione


Supernatural, la Superserie

Avevo detto che non l’avrei mai recensita, ma dopo serie come Lucifer, C’era una volta e Charmed mi sono detta che non era impossibile scrivere anche di Supernatural.
E così eccoci qua.


La serie, creata da Eric Kripke, vanta 15 stagioni con alti e bassi da paura, tenendo conto che Kripke ha mollato l’impresa dopo la stagione 5 lasciando il lavoro in mano ad altri autori.
Il tema della serie è, in linea di massima, questo: Dean e Sam Winchester sono fratelli e non si parlano da anni, hanno perso la madre che erano bambini e a inizio serie sparisce anche il padre.
Dean così si mette in cerca di Sam e i due iniziano una ricerca nel mondo del soprannaturale.
Da qui si dipanano una serie di situazioni che alzano ogni volta l’asticella.
Si passa dai semplici mostri ad angeli e demoni, fino ad arrivare a Dio stesso (non sto scherzando!). 
Per concludere con due finali: quello che secondo me era perfetto e quello penoso.

In questo post non starò a commentare stagione per stagione, come ho scritto troppe volte è una cosa lunghissima e ci si perde.
Beautiful è più semplice, giuro.
Mi limiterò a dire cosa mi è piaciuto e cosa no e, credetemi, è già difficile.
Sappiate però che, con tutti i suoi pregi e nonostante i suoi difetti, a me la serie è piaciuta da matti.


L’INIZIO

Le prime stagioni sono state davvero emozionanti.
Almeno dalla prima alla quinta.
Vuoi perché c’era Kripke come autore (visto che la serie l’ha ideata lui), vuoi perché c’era ancora un senso narrativo: bisognava fermare la venuta di Lucifero sulla Terra, nel frattempo battere qualche creatura soprannaturale maligna e ritrovare il padre dei fratelli Winchester.
Ottimo, dico davvero.
Fra l’altro qui si era delineato un potenziale narrativo superlativo: Sam doveva essere l’incarnazione di Lucifero e Dean (che nella serie è palesemente Gesù disceso di nuovo sulla Terra) doveva fermarlo.
Salvo che questa realizzazione non è stata sviluppata.
Dean (che stranamente sta con una donna, ma poi vi spiegherò il motivo) non ferma Lucifero, che tornerà per tutto il resto della serie, e Sam se ne torna bellino bellino sulla Terra.
Così arrivano le stagioni dalla sei alla quindici, e qui iniziano i guai.


LUCIFERO

Dicevo che Lucifero è una presenza fissa della serie.
All’inizio viene solo nominato, paventando un suo ritorno, poi in una puntata prende le sembianze di Sam e infine torna interpretato da Mark Pellegrino.
Pellegrino è un bravo attore, le sue interpretazioni mi piacciono molto, tuttavia non l’ho trovato adatto per la parte di Lucifero.
Era mille volte meglio Jared Padalecki (che interpreta Sam): aveva un qualcosa di diabolico, di affascinante, di str***o... insomma, era il Diavolo perfetto.
Fra l’altro il Lucifero della serie è improntato davvero male (parlo del personaggio, non dell’attore): sembra il tipico adolescente in crisi che ce l’ha su col padre (in questo caso Dio).
Nemmeno diventare padre di Jack (l’Anticristo) fa evolvere il personaggio in modo significativo.
Peccato.


JACK

Per capire come si giunge a Jack occorre fare un riassunto.
Dopo la stagione 5 di Supernatural, come dicevo, Kripke si ritira per un problema con il finale (lui non aveva previsto che Sam si salvasse, tanto meno che Dean stesse con una donna).
Subentrano così altri autori, non bravi come lui, che decidono di portare avanti la serie fintanto che c’è l’audience.
Perciò abbiamo un altalenare di stagioni difficili, altre belle e alcune discrete.
Anche qui per molto tempo, come è accaduto in C’era una volta, manca un reale antagonista e alla fine gli autori tirano fuori dal cilindro Dio.
Un’idea eccellente.
Dio nella serie è cattivissimo, si fa chiamare Chuck ed è a meta fra lo psicopatico e l’assetato di potere.
Ora, come lo fermi un tizio così?
Gli autori decidono quindi di tirare fuori Jack, il figlio che Lucifero ha avuto con la segretaria del Presidente USA (per favore, niente commenti) ovvero l’Anticristo buono.
Non scherzo.
Qui il figlio del Diavolo è un pezzo di pane al burro, è davvero dolce e buono.
Viene cresciuto da Dean, Sam e Castiel e alla fine, sconfitto Chuck, diventa il nuovo Dio e se ne va in pace con gli uomini per esplorare l’universo.
Vista la situazione in cui si trovava la serie, una situazione praticamente disperata perché tra lamentele di fan e disaccordi fra autori sembrava impossibile trovare una soluzione, direi che creare un personaggio come Jack (che funziona proprio perché è buono) era la sola idea da prendere in considerazione per concludere la serie.
E l’idea ha funzionato!

BLASFEMIA

Fra le altre cose, Supernatural è stata la prima serie tv del mondo al centro di una pesante accusa: quella di blasfemia contro la religione cristiana.
C’è stata una grande polemica, per fortuna, però, la serie non ha chiuso!
Posso dire, dal punto di vista di recensore, che in un mare di film su Lucifero che torna, l’Apocalisse, l’Anticristo ed esorcismi vari, l’idea di fare Dio cattivo è stata una genialata pazzesca.


L’OCCASIONE MANCATA

La serie ha un grosso difetto, che non sono riuscita a perdonare.
In inglese si chiama queerbaiting, in italiano posso spiegarvela così: si prendono due personaggi (anche più volendo), si fa di tutto per fare capire che sono lgbt e al 100% destinati a stare insieme ma poi non si sviluppa niente.
È un modo subdolo di fare audience, come quando si introduce a forza un personaggio con disabilità o appartenente a un’etnia non caucasica e poi lo si lascia a fare nulla.
Il queerbaiting è fra Dean e Castiel.
Tutto, ma proprio tutto, fa capire che si amano, che sono una coppia, c’è persino un “ti amo” detto da Castiel che fa commuovere.
Però poi niente.
Allora, non mi piace quando devono inserire un tema forzato in un film o in una serie, ma nemmeno quando suddetto tema è stato già definito prima della messa in onda del prodotto e non viene sviluppato.
Sono tutte e due cose troppo fastidiose!

GLI ALTRI

In quindici stagioni ci sono stati tanti, ma proprio tanti personaggi, alcuni che se ne sono andati via come una folata di vento e altri così belli, così incisivi che non solo hanno lasciato il segno ma sono anche diventati dei coprotagonisti eccellenti.
Parlo del demone Crowley e della sua mamma Rowena, della simpatica Charlie, della coraggiosa Meg, del burbero Bobby, del vampiro Ben, di Jack e di Amara (la sorella di Dio!) e di tanti altri.
Seguire le loro storie è stato un altro più che valido motivo per andare avanti con la serie, nonostante i suoi bassi.

IL WINCEST

Dicevo che Chuck alias Dio è cattivissimo.
Ma forse non sapete che ha anche due hobby: scrivere libri e creare nuovi mondi.
E lo fa nel tentativo di distruggere Dean, Sam e anche Castiel.
Peccato che non ci riesce mai, come Gargamella quando vuole cucinare la zuppa di Puffi, e alla fine è sempre più arrabbiato.
Il Wincest è tutto lo strano mondo di libri, giochi di ruolo, spettacoli teatrali, pupazzi e gadget, fanfiction e commenti dei fan che costellano molti episodi della serie.
Le scene del Wincest sono sempre divertenti, un abbattimento della quarta parete a livello 2.0.
E in una puntata ci sono anche le Hillywood, due bravissime ragazze (che trovate su youtube) che creano parodie musical spassose delle migliori serie e film.
Veramente top!


I DUE FINALI 

A un certo punto, come in tutte le storie (beh, parlando di serie tv non è così scontato) si arriva alla parola fine.
L’episodio 5x19, Eredita la Terra, è per me il vero e unico finale della serie. Sconfitto Chuck e salvato il mondo, i destini di Dean, Sam e Jack sono pronti per compiersi.
Jack, che ha assorbito dentro di sé il potere di Chuck e anche la forza di Amara, decide che il genere umano deve essere sul serio libero di decidere per se stesso e quindi lui non interferirà con le singole decisioni delle persone.
Il nuovo Dio parte per esplorare l’universo, con un cammeo che richiama molto Dottor Manhattan di Watchmen e che ho apprezzato .
I mostri sono svaniti e Castiel, che aveva dato la sua vita per Dean, è tornato per volere di Jack.
I fratelli Winchester partono per andare a prenderlo e prima che Dean abbassi il portellone della sua adorata macchina di nome Baby, passa una carrellata con i personaggi più iconici della serie in una sorta di addio in versione amarcord.
Finale splendido, perfetto, impeccabile.
Salvo che a uno degli autori (gli possino) viene in mente che non va bene perché sennò sembra che Dean, Sam e Castiel saranno felici e quindi viene creata la puntata 5x20, Proseguire, dove i mostri sono tornati senza un vero motivo visto che Chuck e la sua cattiveria sono defunti.
Dean muore in un modo ignobile e stupido, Sam adotta due ragazzini e si vede la sua vita in un flash rapidissimo fino a quando anche lui se ne va in Paradiso.
Finale da vomito.
Ora, dico io, per una dannatissima volta in cui i protagonisti di una serie, dopo miliardi di traversie, dolore, perdite di persone care e via dicendo, possono essere felici, non va bene?
È roba da psicopatici.

Per me il finale resta la bellissima puntata 5x19 e la serie la promuovo, nonostante i suoi difetti, perché alla fine è stata una delle più creative, appassionanti, divertenti e iconiche serie fantasy degli anni Duemila.
Una serie da vedere, almeno una volta nella vita.



1 commento:

  1. Interessante(per me) la tua presentazione.
    Non lo seguo come serie televisiva, riconosco a mio modo una buona interpretazione ed ammiro gli effetti.
    Però onestamente essendo un credente ...... credo fermamente i tutti i fenomeni paranormali, e penso che ciò che si vede in tv magari sta succedendo sul serio in altro loco.
    Dietro quello che si vede vi sono persone che attingono da fatti veri mischiati agli effetti speciali.
    Bel post Nata Complicata.

    RispondiElimina